Storia della grotta                           Nozioni tecniche                           Schede e piantine

Com'era l'ingresso alle Grotte delle Meraviglie lungo la statale della valle Brembana prima
che iniziassero i lavori di sbancamento per la costruzione della super-strada. Venne distrutto
e demolito tutto quanto senza nemmeno avvisare i proprietari, i quali non hanno ottenuto
nessun indennizzo.
 
 
Notizie generali

Il complesso delle grotte delle meraviglie si apre entro il bancone calcareo di color grigio chiaro che sovrasta la provinclale per la valle Brembana, in prossimità della galleria di Zogno. La formazione geologica è quella denominata "Calcare di Zù" ricca di coralli, del Reticolo Inferiore. Il complesso ha due accessi: quello superiore è costituito da una stretta apertura (Büs de la Marta) situata in località Ravagnì, che consente la discesa lungo una serie di pozzi verticali, con un dislivello complessivo di 60 metri circa. L'ingresso inferiore, ubicato nel parco sovrastante la provinciale per la valle Brembana, offre in alternativa una comoda via di accesso alle grotte, lungo una galleria artificiale, scavata nella roccia, lunga 73 metri, con andamento sinuoso e in leggera salita fino a raggiungere la grotta più interna. Il complesso delle Grotte delle Meraviglie, pur nella sua modesta estensione, presenta spunti di notevole interesse sia per la comprensione delle vicende geologiche legate alla formazione della cavità, sia per i fenomeni carsici che vi sono riccamente rappresentati. Le grotte devono la loro fama alla generosità e alla tenacia di Ermenegildo Zanchi del Gruppo Grotte S.Pellegrino che ne fece una delle prime grotte turistiche d'Italia nel 1939.
 

Cenni descrittivi

Percorrendo la galleria artificiale che consente di raggiungere comodamente le grotte, il visitatore incontra salendo, sulla destra, una prima diramazione. Si tratta di una cavità naturale (grotta sud delle Meraviglie) costituita da una galleria orizzontale, nella quale confluiscono dall'alto altre gallerie, di antica formazione, e irregolarmente circolari e da una saletta terminale di forma circolare. Proseguendo lungo la galleria artificiale si raggiunge il complesso del "Labirinto", la zona più spettacolare della grotta vera e propria (Büs de la Marta). In questo settore sono conservate poche tracce delle antiche galleria artificiali ed è ben visibile in alto la grande frattura principale che ha dato origine alla cavità. Questa si sviluppa prevalentemente in una sala di ampie dimensioni e dalla volta altissima, riccamente decorata con le più svariate decorazioni calcaree. Stalagmiti di arie forme e dimensioni vanno a incontrare le stalattiti, costruendo così una serie interessante di colonne. Le pareti sono riccamente decorate da fungilli e le sporgenze sono ornate da drappeggi e da esili stalattiti bianche molto attive. Il contesto ricco di fascino e debitamente illuminato, rende la visita stimolante e piacevole.